TRACES – Transmitting Contentious Cultural Heritages with the Arts

18.01 - 06.02 2019

CURATORE/I: SUZANA MILEVSKA - LUCA BASSO PERESSUT - CRISTINA F. COLOMBO - FRANCESCA LANZ - JACOPO LEVERATTO

"As a cultural imaginary, European identity is a process of self-recognition and exists as a constellation of diverse elements which are articulated through emerging repertories of evaluation. This European Identity corresponds to a dialogic view of culture." [Delanty Gerard and Chris Rumford. 2005. Rethinking Europe: Social Theory and the Implications of Europeanization. London: Routledge]

Contentious Objects/Ashamed Subjects
Artistic research methods and strategies regarding images, objects, spaces, and events of contentious cultural heritages

TRACES – Transmitting Contentious Cultural Heritages with the Arts: From Intervention to Co-Production conclude il suo programma di ricerca triennale con una conferenza internazionale in due giornate “Transmitting Contentious Cultural Heritages with the Arts” (17-18 gennaio 2019) e la mostra “Contentious Objects/Ashamed Subjects.”
“Contentious Objects/Ashamed Subjects” è una ricerca sulla ricerca, basata su uno studio curatoriale interdisciplinare di lungo periodo, avente per oggetto ricerche e progetti di natura artistica. La mostra è incentrata in particolare su differenti metodologie, modalità e strategie di ricerca adottate da artisti contemporanei e presenta esempi di pratiche artistiche che indagano, con un approccio trasversale e in modo accurato, patrimoni culturali controversi di natura materiale o immateriale, siano essi costituiti da immagini, oggetti, spazi ed eventi legati a un passato difficile, o tuttora fonte di discordia.
Una delle questioni fondanti che sottende questa mostra riguarda proprio quali oggetti, immagini o spazi si possano considerare patrimoni culturali controversi (Sharon Macdonald), e come si possano trasmettere e riflettere nei “paesaggi culturali” (culturescapes) europei.
“Contentious Objects/Ashamed Subjects” si propone di mappare e mostrare, abbracciando una prospettiva critica, lo stato dell’arte, sia nell’ambito della metodologia di ricerca artistica, sia in quello delle pratiche artistiche basate sulla ricerca, che si confrontano con il tema del disagio provocato da patrimoni controversi o dalle loro tracce.
Attraverso una rassegna di documenti d’archivio selezionati e materiali fotografici, audio e video di ricerca accademica e artistica, i progetti esposti e gli autori si concentrano su diverse aree tematiche, rilevanti e spesso spinose, utilizzando metodologie d’indagine e impostazioni teoriche differenti e proponendo, allo stesso tempo, metodi e strategie di ricerca specifici, in grado di mettere a loro volta in discussione i soggetti selezionati.

“Contentious Objects/Ashamed Subjects” presenta dieci progetti di ricerca artistici, cinque dei quali sono stati realizzati come “co-produzioni creative” (creative co-production) (CCP) nell’ambito di TRACES (in alcuni casi, il loro avvio precedeva TRACES): Absence as Heritage—Răzvan Anton, Julie Dawson, Alexandra Toma; Awkward Objects of Genocide—Erica Lehrer, Roma Sendyka, Wojtek Wilczyk, Magdalena Zych; Casting of Death—Domestic Research Society (Damijan Kracina, Alenka Pirman, Jani Pirnat), Marko Jenko, Janez Polajnar, Marijan Rupert; Dead Images—Tal Adler, Linda Fibiger, John Harris, Joan Smith, Anna Szöke, Maria Teschler-Nicola; Transforming Long Kesh/Maze—Martin Krenn, Aisling O’ Beirn; inoltre, sono esposti altri progetti di ricerca artistici e/o  progetti artistici partecipati di lungo termine: Solidarity Day (con la piattaforma CultureShutdown) e Memory Matrix—Azra Akšamija, (T)RACE-ING LOUIS AGASSIZ: Artistic Renegotiations of Archive, Memory & Place—risultato di una collaborazione di Sasha Huber alla campagna DEMOUNTING LOUIS AGASSIZ; l’iniziativa World Communal Heritage—Rena Rädle e Vladan Jeremić; Research without Guarantees—collettivo Urban Subjects: Sabine Bitter, Jeff Derksen, Helmut Weber; il progetto di Alfred Ullrich On the Move, che include la campagna con il cartello LANDFAHRERPLATZ KEIN GEWERBE (Ing. Site for Travellers: No Trading); e la ricerca Monumentomachia—Suzana Milevska. I progetti sono raccolti in Quattro differenti capitoli a seconda del tem ache affrontano e delle strategie di ricerca applicate: “Invisible Heritages,” “Contentious Objects and Images,” “Spaces without Bodies” e “On Productive Shame.”
Una ricca sequenza di attività ed eventi pop-up accompagna l’intera durata della mostra, con interventi di Răzvan Anton, Leone Contini, Nora Landkammer e Karin Schneider, Ian Mcdonald e CoHERE Project, Ian Alan Paul, Karin Reisinger, Elizabeth Sikiaridi e Frans Vogelaar.

Mostra a cura di | Curatorship
Suzana Milevska

Comitato scientifico e progetto dell’allestimento | Scientific Committee and Exhibition Design
Luca Basso Peressut, Cristina F. Colombo, Francesca Lanz, Jacopo Leveratto

Collaboratori | Interns
Borui Feng, Shuting Yang

Progetto grafico | Graphic Design
Zetalab

Installazione | Installation
Jobbing Events Srl

Patrocinio | In the aegis of
This Book ensued from the Research Project TRACES – Transmitting Contentious Cultural Heritage with the Arts. From Intervention to Co-Production, funded within the European Union’s Horizon2020 Programme (H2020-REFLECTIVE-SOCIETY-2-2015) under Grant Agreement n° 693857.

www.tracesproject.eu

Webpage Mostra: “Contentious Objects/Ashamed Subjects” http://www.traces.polimi.it/2018/10/10/traces-final-exhibition-contentious-objects-ashamed-subjects/ 

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