Curatore/i: Oreste Lubrano, Camillo Orfeo, Claudia Angarano, DiARC Università degli Studi Federico II di Napoli e i Laboratori di Progettazione Architettonica 1, nell’ambito del seminario “Per un’idea di casa”, Marvin Cukaj, Martina Landsberger, Tomaso Monestiroli, Alessandro Perego
La mostra “L’Ordine Domestico della Polis” di Valeria Pezza esplora le origini dell’urbanistica greca, mettendo in luce come il principio di ordine e proporzione della città non nasca con Ippodamo di Mileto, ma affondi le sue radici nella cultura arcaica.
Già nelle “città ippodamee” anteriori a Ippodamo – come Megara Hyblaea, Smirne o alcune città di Creta – emerge un impianto urbano regolare, dove la disposizione degli isolati e delle strade riflette un equilibrio tra dimensione domestica e collettiva.
La città diventa così la proiezione dell’“ordine domestico” della polis, un sistema di rapporti e proporzioni che unisce casa e comunità, individuo e collettività.


L’ordine urbano delle città antiche non è soltanto un dispositivo tecnico, ma l’espressione di una nuova idea di armonia tra uomo, spazio e cosmos.
Le “città ippodamee” prima di Ippodamo testimoniano un modello urbano nato da un lungo processo di trasformazione, dove la città è intesa come organismo vivente capace di garantire coesione e misura.
In questo senso, la città e la casa condividono un’unica origine: entrambe rappresentano la forma più autentica dell’abitare, la dimora collettiva della polis.
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